14 maggio 2007

Angelo Maddalena al CS Pilastro!!! con il racconto-cantato "Lu jurnu di tutti li santi"

Sabato 26 Maggio Totem & AltrAgricoltura riusciranno a portare a Este Angelo Maddalena, cantastorie siciliano. Nel giardino del CS Pilastro alle ore 22:00 Maddalena presenterà la sua ultima opera, il racconto-cantato "Lu jurnu di tutti li santi". Dalle ore 20:00 potrete inoltre degustare i prodotti del Gruppo di Acquisto Solidale AltrAgricoltura nordest.



Marco e Rosa: cant-azioni contrarie ( e ostinate): un viaggio tra Svizzera e Sicilia, tra Seveso e Pasquasia, tra “fatti” e riscatti.

Carte (da leggere), chitarra (da grattare), voce (per raccontare)

Presentata per la prima volta a Milano, libreria Calusca, 22 marzo 2007

Il giorno di ognissanti (“tutti li santi”) è più o meno vicino a quello in cui Marco Camenisch viene fermato a Montagnoso (Massa Carrara), 5 novembre 1991. Chissà quanti decenni prima, un uomo viene arrestato in Sicilia, quannu arristaru a mmia iera nnuccenti/ iera lu jurnu di tutti li santi, dice un canto siciliano interpretato magistralmente da Rosa Balistreri

Anche Rosa Balistreri ha conosciuto le mura e le sbarre del carcere. Ma di lei, oltre alla biografia di G.Cantavenere, Rosa Balistreri, Vita di una cantante folk, La luna edizioni, Palermo, ci sono i suoi canti e la sua voce, a testimoniare una biografia di dolore e di riscatto cantato con chitarra e voce.

Nel racconto che propongo, raccogliendo (e selezionando) storie cantate che ho “trovato” (inventare viene dal latino invento, cioè trovare e rielaborare, non creare dal nulla, quando inventiamo siamo sempre dei trovatori dunque!) e interpretato con voce e chitarra, provo a snocciolare una serie di dati storici, con la formula della narrazione orale, intrecciati fra di loro, a volte attraverso la memoria e l’immaginazione, a volte attraverso i dati giudiziari (per esempio la Nota all’arringa contro Marco Camenisch).

Ne viene fuori un racconto all’antica, un po’ parlato e un po’ cantato, forse rievocante “La Giullarata” di Ciccia Busacca (produzione: La Comune di Dario Fo).

Alcuni riferimenti bibliografici:
Acthung Banditen, Marco Camenisch e l’ecologismo radicale, Nautilus, Torino
F. La Cecla, Mente locale, Eleuthèra
U. Santino, Storia del movimento antimafia in Sicilia. Editori Riuniti
Banditi infiniti, cd autoprodotto, per le storie cantate dei fasci siciliani, di Pasquasia e di Colapesce
G. Di Natale, Il brigante Testalonga, tra storia e leggenda, Il Lunario, Enna
Vedi alla voce Pasquasia su google
Per i dati su Seveso: nota all’arringa contro M.C.

Poche parole sull'autore... dell'autore stesso
Sono nato nel 1972, da padre impiegato, filosofo per vocazione e geometra per prassi, e da madre impiegata, missionaria per vocazione, democristiana per prassi. In quegli anni, il mondo occidentale capiva l’importanza delle ruote a pedali ed era costretta a farne largo uso, sarà per questo che ho sviluppato un’allergia verso il motore a scoppio tanto che nel 2002 ho smesso di guidare e di condurre un mezzo a motore a scoppio? Ne parlo in modo più articolato nel racconto “saggistico” Auto-stop. Dissertazioni e vagabondaggi lungo strade asfaltate e non (tiratura limitata, marzo 2007, Legatoria Tirillò, Castelfiorentino).

Nel 2003 inizio un laboratorio itinerante di canti e racconti della tradizione dei cantastorie siciliani. Sempre in quell’anno pubblico Un po’ come Giufà (lancillottoeginevra ed.), la mia prima esperienza editoriale con un taglio narrativo, anzi, “affabulatorio”, come ebbe a scrivere Mauro Mirci nella recensione (vedi parolediscilia.it e altri siti). Sempre in quell’anno esce Acqua cavalli e noci, un mio racconto, pubblicato nella raccolta Selvatico e coltivato (Stampalternativa)

Dal 2005 sposto il baricentro in Centro Nord. E’ un ritorno, dopo il periodo di studio a Milano con semestre in Belgio, a Mons, nell’ambito del progetto Erasmus. La laurea che conseguo (1997) parla di emigrati, anzi, di deportati economici, come li chiama Anne Morelli. Nel 2007 esce la mia prima traduzione dal francese, Rue des italiens, di Santocono. Un romanzo in cui tutta una generazione di emigrati italiani nei villaggi minerari del sud del Belgio si è ritrovata, stando sempre a quello che scrive Anne Morelli.

Nel 2005 esce Né ponte né cemento, racconto pubblicato nell’antologia No ponte, racconti (Città del sole)

Tra il 2003 e il 2004 autoproduco due raccolte di brani: Getta la bomba e, in collaborazione con Mariella Siciliano, Certi voti.

Nel 2006 escono i primi racconti brevi autoprodotti (Legatoria Tirillò, Castelfiorentino, Firenze): Tutti pazzi per patzi; Autostrada libera (autostrada rossa); Sabir, semicronaca di una notte bianca; Lezioni di scrittura cretina; Alla lunga la vita senza cantastorie diventa irrespirabile e il libro Sud e ritorni, che pubblico sempre a Castelfiorentino dopo che l’editore di Città del sole mi fa sapere di essersi rimangiato la proposta di pubblicarlo. Pubblico anche il diario Prove di emigrazione (di questo e altre produzioni si trova notizia in In viaggio e in memoria, appunti per un catalogo, di cui potrei dare copia elettronica o cartacea a chi me lo chiedesse).

I viaggi e le scritture di questi ultimi anni confluiscono in una versione orale della durata di circa un’ora, Lu jurnu di tutti li santi, sorta di monologo con pezzi cantati rievocante La Giullarata di Ciccia Busacca, prodotta negli anni ’70 da Dario Fo. Presentata a Milano, alla libreria Calusca, il 22 marzo 2007 e all’Anatrazoppa di Torino, Circolo Arci, il 4 di aprile. 8 maggio a Catania, libreria Voltapagina, in prospettiva: 25 maggio a Padova e 26 a Este (Bassa Padovana-CS Pilastro), in estate a Siena alla rassegna coordinata dalla coreografa Claudia Semplici.

Lu jurnu di tutti li santi è la mia prima opera narrativa orale, che pesca nel repertorio di cantastorie siciliani, soprattutto in quello di Rosa Balistreri, e propone un racconto che tocca diverse epoche e aspetti contemporanei, girando attorno alla vicenda e alla figura di Marco Camenisch, di cui ho trovato, oltre che testimonianze orali, notizie e suoi scritti nel l ibro Acthung Banditen, Marco camenisch e l’ecologismo radicale, Nautilus, Torino. Nel 2006 esce la mia terza raccolta di brani autoprodotti Banditi infiniti, registrato in Val di Susa, presso lo studio di registrazione di Pietro Ripa, recensito da Tiziana Oppizzi e Claudio nel numero di gennaio del Folk bullettin.

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